È entrato a regime l’assegno unico universale, che da marzo sostituirà tutti i precedenti sussidi per chi ha figli, quindi le detrazioni e i vari bonus, con l’unica esclusione di quello per gli asili nido. Parallelamente, arrivano i primi chiarimenti su concessione e fruizione dell’aiuto.
L’assegno unico universale per i figli – istituito dal decreto legislativo n. 230/2021 approdato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre – interessa tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori e senza limiti di reddito, a differenza del precedente assegno ponte.
Come funziona l’assegno unico figli 2022?
L’assegno unico per i figli, che rappresenta il tassello più importante del Family Act, è concepito come ‘universale’ in quanto consiste in una quota mensile che verrà data ai nuclei familiari sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), per ciascun figlio dal settimo mese di gravidanza e fino a 21 anni.
In presenza di figli maggiorenni l’assegno è concesso a patto che i ragazzi studino, facciano tirocini con reddito inferiore agli 8mila euro, siano disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o impegnati nel servizio civile universale. Non è previsto un limite di età, invece, per i figli disabili, ma solo un importo differenziato in base al grado di autosufficienza.
Importi parametrati all’Isee
Gli importi dell’assegno saranno parametrati all’Isee: due in linea generale i limiti individuati, sotto i 15mila euro di Isee per avere il massimo dei benefici, sopra i 40mila per avere comunque almeno il minimo.
Tuttavia, produrre l’Isee non è obbligatorio: in mancanza si ha diritto, comunque, all’importo minimo. Nessuna famiglia, se vorrà, resterà quindi fuori dal contributo che andrà dai 50 ai 175 euro al mese, che scendono da 25 a 85 euro per i figli tra i 18 e i 21 anni.
Saranno previste una serie di maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, ma si terrà conto anche del fatto che entrambi i genitori lavorano. Una maggiorazione ad hoc – 20 euro al mese indipendentemente dall’Isee – andrà alle giovanissime mamme under 21. A partire dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee, mentre per i nuclei con quattro figli o più è prevista un’ulteriore maggiorazione forfettaria da 100 euro al mese. Se entrambi i genitori lavorano
Sul sito dell’Inps è disponibile la “Simulazione Importo Assegno Unico“, che permette di calcolare l’importo mensile del nuovo sostegno. Lo strumento è accessibile liberamente ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso. Non sono, infatti, richieste credenziali per il suo utilizzo.
Quando presentare le domande
Le domande si possono presentare dal 1° gennaio 2022 con modalità telematica tramite il sito Inps, presso gli istituti di patronato o i contact center dell’Istituto. Il periodo di riferimento va da marzo a febbraio dell’anno successivo, tuttavia, in caso di richiesta presentata entro il 30 giugno 2022, verranno riconosciute le mensilità pregresse a partire dal mese di marzo; se l’istanza verrà presentata più tardi, invece, l’assegno sarà erogato a decorrere dal mese successivo a quello della domanda e sarà determinato sulla base dell’Isee valido al momento della domanda.
La domanda non sarà necessaria per i percettori di Reddito di cittadinanza in quanto l’assegno unico verrà pagato d’ufficio dall’Inps congiuntamente con il Reddito di Cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.
Assegno unico 2022 documenti necessari
Per ottenere l’assegno si deve avere un Isee valido, ma quest’ultimo non deve essere allegato alla domanda perché Inps ne verifica autonomamente l’esistenza. Di conseguenza la procedura messa a punto dall’Istituto è snella e non richiede di allegare documenti.
In pratica è necessario indicare i dati dei figli e dell’altro genitore, quelli per il pagamento, sottoscrivere dichiarazioni di responsabilità e l’assenso al trattamento dati. La richiesta verrà presentata da un genitore e il secondo completerà la parte di sua competenza indicando gli eventuali ulteriori dati per il pagamento in caso di ripartizione a metà dell’importo. I figli maggiorenni potranno fare domanda in sostituzione dei genitori e chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno a loro spettante.