La Federazione Lavoratori Militari FLM dopo l’ennesimo gesto estremo, chiede alle superiori autorità chiarezza, approfondimenti e soluzioni nel breve e lungo periodo.
Ormai quasi quotidianamente, recepiamo notizie dai vari mezzi di comunicazione riguardanti il suicidio di colleghi del comparto difesa e sicurezza.
La notizia del loro gesto insano, non arreca esclusivamente tanta tristezza, sgomento e sconforto, esso è un vero e proprio dramma, capace di colpire nel profondo, ognuno di noi oltre a cambiare per sempre la vita dei loro cari.
Spettabili autorità politiche e militari, credete sia normale che nel 2023 circa 60 dipendenti in armi dei comparti sopracitati, abbiano deciso di metter fine ai loro problemi ricorrendo ad un gesto estremo come quello del suicidio???
Un militare, prima di essere definito tale, deve superare diverse fasi concorsuali:
Una prova scritta di selezione;
Delle prove di efficienza fisica;
Degli accertamenti psicofisici per la verifica dell’idoneità psicofisica;
Degli accertamenti attitudinali;
E la valutazione dei titoli.
È davvero possibile che ad oggi nessuno si sia posto il quesito del “come mai così tanti suicidi stiano interessando un comparto, per giunta composto da uomini e donne con sancita e riconosciuta idoneità psicofisica”?
È altresì risaputo che codesto personale, grazie ad una ottimale preparazione Addestrativa e didattica sia capace di gestire lo stress e l’adrenalina decisamente meglio di altri lavoratori, pur essendo composti della stessa materia.
Probabilmente queste caratteristiche tediano i datori di lavoro nella gestione delle risorse umane a disposizione o probabilmente qualcuno pensa siano semplicemente dei supereroi con un hardware al posto del cervello senza un cuore e con delle batterie da ricaricare all’occorrenza.
Spesso si dà per scontato che codesti uomini e donne siano capaci di sopportare ogni cosa, anche grazie a quello spiccato senso del dovere che li contraddistingue.
Ma purtroppo non è così, anche loro spesso hanno bisogno di aiuto, un aiuto concreto, che non si limiti ad una mera domanda, ma sia dettato da protocolli chiari.
Bisognerebbe garantire a tutto il personale in oggetto, controlli periodici effettuati da professionisti esterni all’amministrazione di competenza, in modo da poter discutere liberamente dei propri problemi senza farsi sopraffare dalla gerarchia con l’interlocutore.
La scrivente organizzazione sindacale è a conoscenza del codice deontologico, ma è altrettanto consapevole che in determinati casi, la gerarchia possa influenzare la libertà d’espressione di chi ha già di per sé problemi, difficili da accettare e comprendere.
Il suicidio di un uomo o donna che ha giurato fedeltà alla repubblica italiana e per essa sarebbe pronto a morire “è un fallimento per tutti”…
Bisognerebbe inoltre, aiutare in modo molto più attivo le famiglie di questi colleghi, perdere una persona cara per suicidio, non dà pace…
I familiari si attribuiscono quasi sempre delle colpe, si tormentano con delle domande a cui non possono dare una risposta, si interrogano sul cosa avrebbero potuto fare, manifestando sentimenti di rabbia e frustrazione mescolati a rammarico e tristezza.
Ogni gesto estremo andrebbe valutato singolarmente, con molta attenzione, al punto di capirne le cause e renderle per il futuro un monito da scongiurare.
La Federazione Lavoratori Militari FLM offre la massima disponibilità alle superiori autorità politiche e militari affinché si interrompa questa mattanza.
Direttore Nazionale Ufficio Stampa FLM
Vincenzo CANNELONGA