La Direzione Generale per il Personale Militare ha recentemente annunciato una decisione che ha sollevato numerose polemiche riguardo alla selezione dei VFP 1, con solo 830 su 1.200 candidati ammessi alla seconda rafferma a partire dal 7 febbraio 2024.
La decisione di escludere alcuni candidati ha suscitato preoccupazioni e critiche, poiché non sembra essere giustificata né da un punto di vista economico né da una necessità di riduzione del personale. Le assunzioni in corso nonostante la presenza di candidati idonei, ora mandati a casa, sembrano in contrasto con le affermazioni del Ministero della Difesa riguardo all’ampliamento degli organici delle Forze Armate e all’abolizione della legge DI PAOLA.
Un elemento di grande rilievo è la privazione degli esclusi dalla possibilità di partecipare ai compiti istituzionali delle Forze Armate. Questa situazione, in un contesto geopolitico e di strategia internazionale che richiede un’attiva partecipazione, crea una disparità di trattamento rispetto al prossimo concorso VFP 4. Gli esclusi, già dichiarati idonei, sono inoltre ancora in attesa della graduatoria del concorso VFP4, generando ulteriore eterogeneità nell’applicazione delle decisioni.
Da notare che il personale VFP 1 è già svantaggiato, essendo il primo concorso post-Covid e comprendendo partecipanti che hanno atteso a lungo per la pubblicazione del concorso. Alcuni di questi candidati potrebbero ormai essere troppo anziani per partecipare nuovamente, creando ulteriori disagi.
Un’altra questione sollevata è l’opacità nei criteri di punteggio per la graduatoria, compromettendo l’equità del trattamento. Candidati assegnati a reparti più operativi avrebbero visto un aumento del loro punteggio, a discapito di altri assegnati a reparti con meno valenza operativa, come infrastrutture e logistica, danneggiando così le loro prospettive future come servitori dello stato.
In sintesi, la selezione dei VFP 1 appare attraversata da controversie e disuguaglianze che necessitano di un’approfondita revisione per garantire un processo equo e trasparente.
Di seguito la lettera inviata dalla Federazione Lavoratori Militari – FLM alla Presidenza del Consiglio dei Ministri