Avete mai notato questo monumento a Roma, fra le statue dei patrioti sul Gianicolo?
Si tratta di Colomba Antonietti, caduta da Bersagliere il 13 giugno del 1849.
Ma com’è possibile, se le donne sono entrate a far parte delle forze armate, da appena vent’anni? Voglio perciò raccontarvi la storia di questa grande donna.
Nata in Umbria, da una famiglia borghese, Colomba, a quindici anni, incontra a Foligno l’uomo della sua vita, il conte Luigi Porzi, cadetto della Guardia Pontificia.
I due si parlavano dalle finestre delle rispettive stanze e si innamorano ma fu un amore contrastato dalle rispettive famiglie, per via del diverso ceto sociale.
Ma “Amor vincit omnia” e i due, nonostante lo scandalo scoppiato, quando furono stati scoperti a parlarsi, riuscirono a sposarsi clandestinamente, all’una di notte del 13 dicembre del 1846. Il loro matrimonio però, costò a Luigi tre mesi di reclusione a Castel Sant’Angelo, con lo stipendio dimezzato, per essersi sposato senza la necessaria autorizzazione del papa. Colomba lo seguì a Roma e tutti i giorni gli faceva visita.
Nel 1848, Luigi aderì alla Repubblica Romana e lei, che gli era sempre rimasta accanto, lo fece ancora una volta!
Si tagliò i capelli, indossò l’uniforme dei Bersaglieri e lo seguì sulle barricate.
Partecipò alla battaglia di Velletri, di Palestrina e a Roma, dimostrando coraggio, valore ed intelligenza al punto di meritarsi l’elogio di Giuseppe Garibaldi.
Si impegnò nel soccorso dei feriti, pur continuando a combattere ma nell’assedio di Porta San Pancrazio, morì sotto il fuoco nemico.
Come racconta lo stesso Garibaldi nelle sue Memorie:
«La palla di cannone era andata a battere contro il muro e ricacciata indietro aveva spezzato le reni di un giovane soldato. Il giovane soldato posto nella barella aveva incrociato le mani, alzato gli occhi al cielo e reso l’ultimo respiro. Stavano per recarlo all’ambulanza quando un ufficiale si era gettato sul cadavere e l’aveva coperto di baci. Quell’ufficiale era Porzi. Il giovane soldato era Colomba Antonietti, sua moglie, che lo aveva seguito a Velletri e combattuto al suo fianco.»
Mentre nel diario scritto per rievocare le gesta di Garibaldi, intitolato “Memorie romane” Jan Hendrik, riportando una testimonianza scrisse:
“Pugnò come un uomo nella campagna di Velletri che la sposa di Garibaldi restò sorprendida nel vedere battersi con tanto coraggio”.
Oggi non è l’anniversario della morte di Colomba Antonietti e nemmeno la festa della donna ma voglio ricordarla , perché la sua storia ci insegna che nulla può fermare chi ha ideali e valori forti.
Le convenzioni sociali di una società maschilista, ci “insegnano” che la donna appartiene al sesso debole.
Le testimonianze storiche dimostrano il contrario, dunque non permettete a nessuno di dirvi che non siete in grado di fare qualcosa, perché tutto ciò che volete raggiungere, si trova al di là della paura.
Grazie Colomba.
Cinzia Randazzo
Segretaria Nazionale FLM
Gender Equality