Mobbing

da | Generale

Mobbing, l’unico Nemico ancora non sconfitto nelle Forze Armate.
E tanti casi restano impuniti.

Il Mobbing è una azione orribile che qualsiasi lavoratore vorrebbe non vivere mai sulla propria pelle. I lavoratori protagonisti di questa vicenda orribile sono dei militari dell’Esercito Italiano effettivi presso una delle tante Caserme situate nella città di Livorno, sui predetti eventi lesivi sono due le Procure che indagano: quella della Procura Militare di Roma e quella della Procura della Repubblica Livorno. Uno dei problemi principali è che in un sistema basato sugli ordini e sul comando, il confine con le discriminazioni, le vessazioni, le persecuzioni e le molestie a volte è molto labile, pertanto riconoscerlo potrebbe portare a un sovvertimento dell’intero ordine militare. Poi vi sono altri ostacoli che si frappongono al riconoscimento del mobbing in ambito militare: in primis è difficile provare l’intento vessatorio, persecutorio del mobber, poiché il confine tra la disciplina rigida e gli abusi è veramente sottile, in secundis, da considerare inoltre, che nell’ambiente militare vi è molta omertà (che schiaccia i diritti casermali a favore della Gerarchia Verticistica), soprattutto quando a compiere le vessazioni sono gli Ufficiali, proprio perché i commilitoni del mobbizzato si sentono a loro volta ricattati dagli stessi Ufficiali in comando e pertanto probabili vittime del mobbing.
Quando si parla di mobbing si fa riferimento a tutte quelle azioni di violenza e persecuzione psicologica che le persone subiscono sul posto di lavoro. In particolare ci occuperemo di chi ha scelto di servire la Patria come propria professione, quindi tratteremo il tema sui nostri lavoratori militari, che si trovano a fronteggiare e combattere un nemico molto subdolo e pericoloso: il Mobbing nelle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare.

Purtroppo, in Italia, il mobbing sembra essere un fenomeno in forte crescita tra i nostri militari e probabilmente potremmo rilegarlo ai continui suicidi del personale in armi.

Il Mobbing nelle Forze Armate e Corpi Armati ad ordinamento militare: Come si Manifesta.

Il mobbing nelle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare è un particolare disagio lavorativo e viene sperimentato da chi è vittima di ingiustificate offese, umiliazioni, vessazioni e violenza psicologica perpetrata da parte del proprio Comandante a cui si è sottoposti, oppure da parte dei commilitoni. Nel primo caso si tratta di mobbing verticale, detto anche military bossing, dove per il Comandante vige la mentalità del “Divide et Impera – Dividi e Comanda”. La seconda forma, invece, prende il nome di mobbing orizzontale cioè quello compiuto dai commilitoni. L’obiettivo finale che il mobber vuole raggiungere è ben diverso nei due casi riportati: nel mobbing verticale, quindi quello attuato dai Comandanti può essere mosso da intenti legati a rimarcare la propria posizione di superiorità gerarchica e superiorità di potere, mentre nel mobbing orizzontale, quindi quello attuato dai commilitoni, pertanto l’intento che guida quest’ultimi potrebbe essere spinto dall’invidia professionale o dall’antipatia verso il mobbizzato.
Ad essere uguali sono invece le modalità che si utilizzano e i relativi risultati che arrivano ad ottenere nella vittima: il demansionamento, l’abuso del potere disciplinare con sanzioni di corpo o l’inoltro di C.N.R. (comunicazioni notizie di reato) alle autorità giudiziarie preposte su eventi irrilevanti penalmente, sovraccarico di lavoro, ingiurie, isolamento, sottoposizione d’ordine a visite psicologiche, fino ad indurre il congedo (Licenziamento) della vittima.

Oltre ai predetti risultati di pocanzì richiamati e ottenuti dai mobber nei confronti del mobbizzato, si possono presentare nella vittima dei malori indotti (ad esempio: ipertensione arteriosa di natura reattiva) che costringono il mobbizzato al riposo medico, oppure patologie e disturbi legati allo stress (ad esempio: stati d’ansia, estrema diffidenza del luogo di lavoro).
Il Mobbing non deve essere confuso con il fenomeno conosciuto fino agli anni 90 con il termine “nonnismo” che, invece, fa riferimento ad una serie di comportamenti prepotenti attuati da parte dei commilitoni più anziani (anche detti “nonni”) a danno dei novizi. Nel nonnismo spesso si usava la violenza fisica per ottenere la superiorità, si utilizzavano insulti, scherzi, punizioni psicofisiche e atti di devastazione verso la vittima novizia. Nel mobbing, invece, non c’è fisicità, tutto è “architettato a tavolino” con l’intento di distruggere psicologicamente la vittima. Purtroppo gli effetti derivanti dal mobbing sono solo il primo di una catena di eventi indotti nella vittima, spesso seguono, l’abuso di alcol, conflitti familiari, isolamento sociale e a volte si arriva al suicidio, basta vedere quanti casi di suicidi si sono verificati tra gli appartenenti delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare,
solo in quest’anno noi ne abbiamo contati 60, che sono solo quelli portati alla luce dai MEDIA e dalla Carta Stampa, costi umani, sociali ed economici molto alti, che si potrebbero evitare intervenendo alle prime avvisaglie. Purtroppo, questo disagio che si instaura nel lavoratore militare viene volontariamente male interpretato dalla catena gerarchica, poiché alla gerarchia viene più comodo interpretare questo disagio del militare come un difetto nel militare e non come una vera violenza che il lavoratore militare subisce in modo inerme, l’unica difesa della vittima è quella di denunciare
gli eventi alle autorità competenti che si identificano nell’Autorità Giudiziaria Ordinaria e non in quella Militare che non può perseguire questi reati.

Mobbing nelle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare: La Giustizia Militare.

I casi di mobbing che avvengono tra il personale militare non vengono valutati dall’Autorità Giudiziaria Militare.
Esiste, infatti, un vero e proprio ordinamento giudiziario militare che esercita la giurisdizione per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze Armate e dai Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare. Il Consiglio della Magistratura Militare risponde delle proprie azioni al Ministero della Difesa. Le regole riguardanti il comportamento e la disciplina, in campo militare, sono ferree e dure ed è per questo che occorre non prendere alla leggera il fenomeno in modo da riconoscerlo ed essere certi che si tratti proprio di mobbing. Quando, infatti, qualcuno viene denunciato per un reato così grave, il provvedimento nei suoi confronti può costare molto caro sia in termini economici, di carriera e di reputazione, poiché la pena deve avere un carattere esemplare, e non dal punto di vista meramente economico, ma perché deve tutelare un simbolo dello Stato che è stato leso “il Militare”.
Questo fenomeno ignobile e subdolo è molto attenzionato dalla Federazione Lavoratori Militari – FLM l’unica organizzazione sindacale intercategoriale, rappresentativa delle lavoratrici e lavoratori militari appartenenti alle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare (Esercito, Marina, Aeronautica, Corpo dei Carabinieri e Guardia di Finanza), che attraverso i suoi Team Legali e Psicologici seguono e guidano le vittime nel porre le migliori difese al riguardo.

Direttivo della
Federazione Lavoratori Militari – FLM

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